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Ibrido e versatile: l’identikit dell’ufficio del dopo pandemia

Si potrebbe dire che non lascia ma raddoppia. O, perlomeno, cresce. Parliamo dell’ufficio del dopo pandemia, che amplia i suoi spazi. Meno scrivanie, più spazio a disposizione: per necessità e per volontà. Da un lato, infatti, il maggior ricorso dei lavoratori allo smart working porterà quotidianamente meno persone in sede. Dall’altro, in compenso, emerge in modo sempre più forte l’esigenza di avere più spazio per la condivisione di idee e conoscenze. In sintesi: meno persone, più collaborazione. Sembra un ossimoro: è, in realtà, il futuro prossimo. Anzi, il presente. Perché l’ufficio approfitta della crisi dovuta all’emergenza sanitaria per ripensarsi. E passare da mero luogo di produzione a luogo di interazione, evolvendosi per massimizzare il coinvolgimento e la produttività dei dipendenti.

Le aziende dovranno adottare strategie che permettano di essere flessibili e veloci senza perdere di vista i principi che governano le moderne organizzazioni: vision condivisa, cultura aziendale, formazione continua, condivisione delle informazioni e sicurezza informatica.

L’ufficio diventa luogo d’incontro

Lo conferma una recente indagine di InvestiRe sgr e del Politecnico di Milano. Lo studio, condotto su un campione di medie e grandi imprese, rileva un dato interessante. Oltre la metà delle aziende interpellate sta ripensando i suoi spazi in ufficio per accogliere di nuovo i dipendenti dopo il Covid. Insomma, non solo smart e home working, anche se il lavoro sarà sempre più agile. Sintetizzando, potremmo dire che l’ufficio diventa un luogo d’incontro, mentre il posto in cui si lavora è una scelta. In sede, dunque, si andrà in base alle necessità. Un’oasi per lavorare in team, per confrontarsi, ma anche per accogliere clienti e fare recruiting. Coniugando sicurezza e benessere, duttilità e produttività. Una svolta che passa anche da una rivisitazione e da una diversa progettazione del layout fisico e degli arredi.

In pod we trust

Come si traduce tutto ciò, in concreto? Può uno spazio chiuso stare in un ambiente d’ufficio aperto e addirittura valorizzarlo? Sono alcune delle domande cui vuole dare risposta Collaborative Room. La gamma di box acustici modulari coniuga tutti i macro aspetti dell’ufficio post Covid:

  • Versatilità d’uso: da sala tecnica a meeting room, da cabina telefonica a spazio ideale per pause caffè o sala d’attesa;
  • Modularità: superficie calpestabile da 1 a 15 mq e varie possibilità di arredo interno;
  • Design che favorisce un clima di lavoro positivo e produttivo;
  • Sicurezza: certificazioni di sicurezza e Design for All, ventilazione meccanica controllata per la qualità dell’aria interna, con nuovo modulo di sanificazione (Covid free)
  • Privacy e comfort acustico con assorbimento di rumori fino a 35 dB.

 

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Meno uffici singoli, più aree comuni

Che l’ufficio post Covid sarà diverso è confermato dalle aziende stesse. Quelle, almeno, interpellate dalla società di investment & asset management Coima nella recente indagine Il futuro degli uffici.

  • Per il 68% la disposizione ottimale degli uffici consiste in un mix di spazi aperti, uffici individuali e sale di collaborazione;
  • il 74% prevede un aumento degli spazi dedicati alle aree comuni;
  • di contro, la quasi totalità delle realtà interpellate (97%) non prevede un aumento dello spazio dedicato alle postazioni individuali.

Nessuna delle aziende intervistate, inoltre, ritiene probabile una riduzione dell’uso di ambienti condivisi nel post Covid. Ferme restando, ovviamente, tutte le misure di sicurezza, che passano anche da una rimodulazione di spazi e arredi.

Gli opposti si attraggono

La sfida è, dunque, progettare l’ufficio ibrido, in cui gli opposti si attraggono. Un ufficio in bilico tra apertura e privacy, tra postazioni dove conversare seduti e tavoli alti per un rapido brainstorming, magari davanti a un caffè. Con un occhio all’ergonomia: elemento importante perché tutelare il benessere vuol dire migliorare (anche) l’efficienza.
L’Italia è in prima linea. La nostra idea di Italian Smart Office è proprio questa. Ovvero creare uno spazio di lavoro dal layout flessibile, dove chi lavora sia libero di muoversi con disinvoltura in spazi operativi “tradizionali”, aree preposte al silenzio e alla concentrazione, zone dedicate all’interazione o al relax. Una sfida, come detto, che passa anche e soprattutto dalla progettazione e dai prodotti. Per un multi space accessibile, comodo e piacevole da utilizzare.